La cucina è una forma d’arte. L’arte di cucinare può appartenere a tutti, ma non tutti possono diventare chef professionista o cuoco professionista.
Il cuoco, come l’artista, suscita emozioni ed un piatto può assolutamente farlo tanto come un quadro.
Per diventare cuoco professionista l’ingrediente principale è la conoscenza: essere pronto ad esplorare e curiosare oltre la superficie e oltre alla sua apparenza, scendere fino in fondo e coglierne l’essenza che si cela dietro gli alimenti che lo compongono. L’approccio alla cucina dunque parte dalla vista.

Osservando un piatto, e quindi la sua estetica, come è composto e impiattato, si è tendenzialmente attratti o meno ancor prima di assaggiarlo e indipendentemente dal fatto che sia composto da un ingrediente che piace. La scelta è determinata dunque dalla vista, ancora prima di qualsiasi altro senso. La cucina oggi è sulla bocca di tutti, è un argomento prediletto di dialogo e confronto tra professionisti e non. Giornali, riviste, il web, i social e i programmi televisivi puntano alla cucina e sul cibo in generale. Siamo talmente influenzati su un argomento che piace, non solo nel senso di puro interesse ma è un piacere di gusto. La cucina non ha ostacoli, è libera e democratica.
Tutti possono mettersi ai fornelli. Se il piatto esce male è un’altra storia, ma muovere i primi passi in cucina non è difficile. Chiunque sa far a bollire l’acqua in una pentola e calare giù la pasta!

Ciò non significa che tutti possono essere un cuoco professionista in questo modo. Ovviamente c’è distinzione tra chi cucina per passione e chi lo fa per lavoro. Il cuoco professionista è il risultato di una passione coltivata, migliorata e sperimentata nel tempo in continuo aggiornamento ed evoluzione. Lo chef invece è un cuoco con una grande esperienza, che non opera solo ai fornelli, ma conduce e dirige situazioni e gruppi di più persone trovando un giusto equilibrio affinché tutto possa andare liscio e garantire un’esperienza sensoriale a tutto tondo riservata all’ospite che siederà alla sua tavola. 

Diversi sono i professionisti del settore che con libri di cucina, corsi di cucina ma anche scuole di cucina tramandano tale passione a chi come loro intraprenderà la carriera in questo mondo. Diverse le scuole di pensiero su tecniche di cucina, su cottura, impiattamento, accostamento di sapori e ingredienti. Non esiste quello giusto o sbagliato, tutto è frutto della propria personalità come impronta nei piatti. Nel cibo troviamo forme, colori, sapori, suoni, consistenze e profumi che si intrecciano e mescolano tra loro. Tutto questo perché la cucina è un mondo colorato, libero e sincero e ha costantemente bisogno della diversità per stupire chi osserva e gusta con gusto.

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